Alzheimer, nuovo meccanismo concausa della patologia?
22.04.2015
Si apre una nuova strada per fronteggiare la malattia di Alzheimer, che fa sperare in una possibile prevenzione mirata a questa potenziale concausa della patologia che colpisce in Italia almeno 700.000 persone.. In animali che riproducono i sintomi della malattia, i topi Cvn-Ad, bloccando la distruzione di un particolare aminoacido che aiuta a conservare la memoria chiamato arginino si può prevenire la formazione delle placche di amiloide tipiche della malattia. A dimostrarlo è una ricerca condotta alla Duke University pubblicata sul Journal of Neurosciences. Il meccanismo identificato dagli scienziati americani è molto complesso. alla base di tutto ci sarebbe un errore, simili a quelli che scatenano le unità difensive del corpo nei confronti delle cellule del pancreas in caso di diabete di tipo 1, quello che colpisce i giovani. Solo che nei topi esaminati le cellule immunitarie andrebbero a distruggere grandi quantità di arginina, un aminoacido chiave nel processo della memoria.
Questo si sarebbe verificato perchè la cellule della microglia, primo sistema di difesa del sistema nervoso, si sarebbero modificate. Unendo questa alterata attività cellulare ad un'eccessiva attività dell'enzima che altera l'arginina si sarebbe quindi creata una "trappola" per il cervello sano. Attenzione però: nei topi il processo può essere limitato agendo direttamente sull'arginasi, l'enzima in questione, con un farmaco chiamato difluorometilornitina che riduce sia le unità della microglia che le placche di sostanza amiloide tipiche della malattia
Ora bisogna dimostrare che nell'uomo avvengono le stesse cose, a partire dalle reazioni del cervello: poi si potrà pensare ad una possibile nuova cura per questa malattia.
