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Fondazione Smith Kline

 

Ancora poco spazio per la chirurgia mini-invasiva negli Usa

29.09.2014

Esistono ampie variazioni nell'impiego della chirurgia mini-invasiva negli ospedali degli Stati Uniti d'America, e questo rappresenta un limite. A lanciare l'allarme sulle discrepanze delle modalità d'intervento e sull'eccessivo ricorso alla chirurgia tradizionale anche in presenza di esiti maggiormente positivi delle tecniche mini-invasive è una ricerca apparsa sul British Medical Journal, che approccia la problematica anche in termini di miglioramento della qualità.
Secondo lo studio, coordinato da Martin A Makary, Docente presso il Dipartimento di Chirurgia dell'Università John Hopkins di Baltimora, le complicazioni postchirurgiche rappresentano un peso significativo non solo per i pazienti ma anche per i costi del sistema sanitario, quantificabili i circa 25 bilioni di dollari. Va però detto che questo impatto potrebbe essere di molto ridotto se si impiegassero più frequentemente, e in modo maggiormente diffuso, tecniche di chirurgia mini-invasiva. Purtroppo sono ancora molti i nosocomi americani che non offrono questo approccio, e quindi capita che molti pazienti siano costretti a subire l'intervento tradizionale anche quando ci sarebbe l'indicazione per quello videolaparoscopico.
Gli studiosi d'oltre Oceano hanno valutato le differenze nei diversi approcci, concentrando l'attenzione su quattro interventi: appendicectomia, colectomia, isterectomia e lobectomia polmonare), prendendo in esame i dati relativi a 1000 ospedali nel 2010. La media emersa non è certo esaltante: gli interventi mini-invasivi sono stati il 71 per cento per l'appendicectomia, solo il 28 per cento per la colectomia, il 13 per cento per l'isterectomia e il 32 per cento per la lobectomia. Soprattutto, si è rivelata una volta di più l'estrema differenza negli approcci da un ospedale all'altro. In qualche nosocomio la chirurgia mini-invasiva è solo occasionale se non del tutto sconosciuta, in altri si arriva addirittura a tre quarti degli interventi totali eseguiti con questa tecnica.
La chirurgia laparoscopica è stata impiegata per la prima volta al mondo da Philippe Mouret, che a Lione ha realizzato la prima asportazione della colecisti nel 1987.. In poco tempo la tecnica è disponibile anche per altre patologie, sia benigne che maligne, in diverse specialità.

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