Antibiotico-resistenza, i record negativi dell’Italia
16.05.2016
L'Italia è il Paese europeo con le percentuali di resistenza più elevate che, in alcuni casi, arrivano fino al 50%. Circa la metà dei farmaci utilizzati contro i batteri risulta inefficace, e tra questi alcuni tra gli antibiotici più diffusi. Uno dei più temibili "superbugs" è la klebsiella pneumoniae che causa polmoniti, infezioni del torrente circolatorio e del tratto urinario. La percentuale di ceppi invasivi resistenti alle cefalosporine di terza generazione in Italia è del 55,1%.
Le attività di contrasto a questo fenomeno passano anche attraverso protocolli per contenere infezioni correlate all'assistenza in ospedali e residenze sanitarie. Le più comuni infezioni sono polmonite (24%) e infezioni del tratto urinario (21%). Fondamentali, in chiave preventiva, sono anche misure semplici come l'educazione degli operatori sanitari al lavaggio delle mani e all'uso dei guanti, lo screening dei portatori dei ceppi resistenti e loro isolamento, lo screening dei contatti, la diagnosi microbiologica rapida sono in grado di arrestare il fenomeno.
