Circa il 50% dei pazienti oncologici non riferisce i disturbi legati alla malattia
06.03.2018
Presentati oggi - 28 febbraio - al Senato i dati di quattro sondaggi e la campagna dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica sulla gestione integrata delle persone colpite da cancro. L'obiettivo è quello di creare collaborazioni strutturate fra centri oncologici, medici di famiglia e Farmacisti
"Lo specialista - spiega Elisabetta Iannelli, vicepresidente Aimac (Associazione italiana malati di cancro) - è il principale punto di riferimento nella gestione degli effetti collaterali. Spesso però il paziente, per timore o insicurezza, preferisce non parlare dei piccoli disturbi che non hanno rilevanza clinica determinante, ma sono in grado di peggiorare la qualità di vita e, oggi, non trovano capacità d'ascolto, giusta attenzione e adeguate risposte. Uno strumento che potrebbe facilitare la comunicazione di questi disturbi è costituito dai PRO-CTCAE, Patient Reported Outcomes - Common Terminology Criteria for Adverse Event, un questionario utilizzato nelle ricerche cliniche negli USA e in altri Paesi con cui il paziente segnala in autonomia e in maniera dettagliata gli effetti collaterali dei trattamenti anti-tumorali».
» Repubblica.it: "Tumori, oltre il 40% dei pazienti non parla al medico dei disturbi quotidiani"
