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Fondazione Smith Kline

 

Come ridurre il fallimento di un farmaco nelle ultime fasi della ricerca clinica

06.06.2016

Terapie su misura. Questo pare essere l'obiettivo della ricerca scientifica di oggi e del futuro, che tuttavia deve fare i conti (anche sotto l'aspetto economico) con la possibilità che lo sviluppo di un medicinale si arresti proprio nelle ultime tappe della sperimentazione. Per limitare questo rischio, che ha un pesante impatto anche sotto l'aspetto della gestione dei costi, nasce ora un originale approccio sviluppato dall'Università di Cambridge insieme a GSK, come riporta la rivista Science Translational Medicine.

La tecnica prevede l'identificazione di varianti genetiche che mimano l'azione di un farmaco e poi consentono di monitorare gli effetti su larghe coorti di pazienti, per verificare se le stesse varianti possano associarsi con un più elevato rischio di effetti indesiderati legati alla terapia.

La ricerca offre la "proof of concept" del potenziale impiego di analisi genetiche per comprendere a priori la possibilità che un medicinale dia luogo ad eventi che possono inficiarne la sicurezza, ovviamente a prescindere dall'efficacia.

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