Copayment per la medicina generale: la discussione nel regno Unito
11.01.2016
Il British Medical Journal, per bocca di due medici, prova a fare il punto sulla possibilità di indurre il copayment per i cittadini che hanno necessità di prestazioni in ambulatorio del medico di medicina generale. La discussione, dall'altra parte della Manica, è accesa.
Da un lato si pensa che, pur in presenza di ampie fasce di esenzione per i soggetti a rischio, questa misura permetterebbe di liberare risorse e responsabilizzare i cittadini. In Australia, dove già si pagano queste visita, questa sorta di "ticket" non avrebbe indotto un calo nel ricorso alle sue cure. Chi invece si pone dalla parte della gratuità punta invece sul calo dello stato di salute che si potrebbe indurre con il copayment, soprattutto nelle popolazione più deboli. E cita ad esempio la discussione in corso in Nuova Zelanda e nella Repubblica d'Irlanda, dove un contributo del cittadino esiste.
Effetti collaterali di questo approccio? Si limita l'iniziale accesso ai trattamenti e ha limitato le misure preventive, con un incremento dei costi in termini di cure secondarie. In Italia, la discussione è aperta.
