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Fondazione Smith Kline

 

Il futuro della ricerca sui farmaci in Lombardia al centro del convegno promosso da Università, Regione Lombardia e FSK

26.09.2014

Nel triennio 2010-2012 il 17 per cento dei farmaci autorizzati dall'EMA (Agenzia Europea del Farmaco) sono stati scoperti in università, per essere poi sviluppati dalle aziende farmaceutiche. Un altro 7 per cento delle novità terapeutiche, nello stesso periodo, è venuta da collaborazioni pubblico-privato. A fronte di questo sviluppo nelle capacità di "scoprire" da parte delle strutture di ricerca pubbliche va ricordato che solo il 28 per cento dei nuovi farmaci registrati è frutto degli studi degli scienziati dell'industria farmaceutica e la percentuale appare in costante calo.

A fronte di questa dinamica, in Italia c'è ancora molta strada da fare. anche e soprattutto in regioni particolarmente avanzate come la Lombardia, che ha ampi margini di miglioramento in questo settore. Come sviluppare ulteriormente un ambito come questo, ad elevata intensità tecnologica? E come mantenere una regione tanto importante ai vertici della ricerca in ambito farmacologico? A queste domande rispondono gli esperti presenti oggi a Milano (sede) in occasione del convegno "Which Future for Drug Research, Discovery and Development in Lombardy?", che vedrà la partecipazione dei massimi esperti del settore e delle Istituzioni regionali. L'evento, promosso da Università di Milano, Regione Lombaria e Fondazione Smith Kline, è organizzato dalla Fondazione Smith Kline ed ha lo scopo di avanzare proposte e raccomandazioni per tradurre la ricerca d'eccellenza in Lombardia in sviluppo industriale, creazione di posti di lavoro e incremento del Pil nell'ambito del nuovo contesto della scoperta di nuovi farmaci, nel quale l'Italia e la Lombardia possono giocare un ruolo di altissimo livello.

"Oggi si assiste ad una situazione che necessita di risposte precise ed urgenti, per far sì che la Lombardia rimanga un protagonista in un settore che vale finanziamenti internazionali, posti di lavoro di alto livello ed elevata scientificità - spiegano Stefano Centanni e Giuseppe Recchia, Conference Chairmen dell'incontro. Il progressivo sviluppo dei paesi emergenti, sia a livello di ricerca che di mercato farmaceutico, sta infatti spostando il centro di gravità della ricerca sulla salute e determinando un crescente investimento di ricerca in paesi caratterizzati da condizioni infrastrutturali favorevoli. Per questo è fondamentale orientare verso nuovi modelli, che vedano questa regione ai vertici, l'intero ecosistema farmaceutico ricordando che l'evoluzione interessa sia i processi di ricerca e scoperta del farmaco (inteso in senso più ampio rispetto a quanto tradizionalmente avvenuto) che di sviluppo ed in particolare di sperimentazione clinica".

L'obiettivo del convegno è quindi chiaro: identificare proposte in grado di consentire lo sviluppo di tali processi tale da permettere l'inversione di una tendenza oggi negativa ed un recupero di competitività ed attività nei confronti degli altri paesi. Attenzione però, ammoniscono gli esperti. Questa evoluzione non si può realizzare senza un rinnovato e profondo impegno sociale nei confronti dei processi di ricerca e di sviluppo delle terapie per la salute.

Il convegno rappresenta un punto nodale in un percorso che coinvolge le istituzioni scientifiche lombarde ed ha preso il via con due workshop mirati rispettivamente sulla "scoperta" di farmaci e sugli studi clinici in Lombardia. Al termine di questo percorso verrà messo a punto un documento di proposte e raccomandazioni, per offrire un percoso condiviso tra esperti, istituzioni e società civile e potenziare ulteriormente la ricerca farmacologica nella regione.

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Convegno "Which future for drug research, discovery & development in Lombardy" - 26.09.2014

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