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Fondazione Smith Kline

 

Il rischio delle apnee notturne per chi guida

15.12.2016

La sonnolenza diurna e i disturbi del sonno, collegati talvolta a malattie come l'apnea notturna, possono moltiplicare significativamente il rischio di incidenti stradali, in alcuni casi specifici fino a quattro volte. Lo rivela uno studio - pubblicato a dicembre sulla prestigiosa rivista californiana Plos One - nato dalla convenzione tra il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Genova e la multinazionale CNH-Industrial IVECO.

La ricerca unica nel suo genere risulta essere di particolare rilevanza se consideriamo che solamente in Italia nel 2015 su 174.000 incidenti stradali (dati Istat) ben 12.180 sono stati quelli causati da autisti affetti da sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS), con circa 240 morti e 17.224 feriti accertati. Anche per questo motivo quest'anno un documento approvato da Governo e Regioni ha definito questa malattia.

Lo studio in particolare dimostra che prendendo in esame la quantità di sonno desiderata e il numero di ore effettivamente dormite, così da calcolare il debito di sonno, cioè le ore che effettivamente mancano rispetto alle necessità psicofisiche di ciascun partecipante, tra i camionisti per chi dorme due ore meno del dovuto (quindi non più di sei ore a notte) il rischio incidenti raddoppia, triplica con tre ore in meno di sonno a notte rispetto a quelle necessarie, e per chi ha dormito quattro o meno ore il rischio è addirittura quattro volte maggiore.

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