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Fondazione Smith Kline

 

Il ruolo del Dipartimento di Prevenzione nella sanità pubblica

12.05.2016

"La professionalità dello specialista in igiene e medicina preventiva è impiegata sempre più nella funzione di driver per lo sviluppo dei nuovi modelli organizzativi di gestione e integrazione tra ospedale e territorio. Le nostre 33 Scuole di specializzazione devono adeguare la formazione dei nuovi specialisti, i nostri docenti e operatori valutare l'efficacia dei modelli organizzativi con metodi scientifici mentre la nostra società scientifica deve essere più propositiva nelle riorganizzazioni nazionali e regionali in corso suggerendo modelli di approccio integrato alle fondamentali politiche di prevenzione e promozione della salute".

Così Carlo Signorelli, Presidente della Società Italiana di Igiene (SItI) e Ordinario di Igiene all'Università di Parma,ga aperto il Convegno "Il management della prevenzione in Italia: esperienze a confronto. CAPRI 4". Dopo "CAPRI 3", che fu determinante per il miglioramento della proposta di Piano Nazionale Prevenzione (PNP 2014-2018), il convegno ha confermato, anche alla luce delle esperienze in atto, il ruolo fondamentale, sia per l'erogazione diretta delle prestazioni, che per il coordinamento di tutte le attività di prevenzione e di sanità pubblica delle Aziende Sanitarie ed extra-sanitarie dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL. Pertanto il Dipartimento di Prevenzione va potenziato e razionalmente dimensionato sia in relazione ai bisogni sanitari che ambientali da affrontare e risolvere, anche in relazione alle dimensioni territoriali, orografiche, turistiche e produttive da servire.

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