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Fondazione Smith Kline

 

Il valore del vaccino antinfluenzale per i soggetti con scompenso cardiaco

29.08.2016

Al Congresso della Società Europea di Cardiologia di Roma è stato presentato uno studio condotto all'Università di Oxford, morato a determinare l'impatto della vaccinazione antinfluenzale sul rischio di ospedalizzazione di questi pazienti fragili come i soggetti che soffrono di insufficienza cardiaca.

Sono state esaminate le cartelle cliniche di circa quattro, milioni di inglesi adulti in un periodo che andava dal 1990 al 2014: usando una serie di casi-controllo sono stati comparati gli effetti della vaccinazione annuale con quelli di anni in cui i soggetti non erano stati vaccinati per stimare i il rateo di ospedalizzazione sia per tutte le cause che per indicazioni specifiche.

Analizzando questa mole di dati sono stati identificati oltre 59,000 pazienti affetti da insufficienza cardiaca nel database: si tratta di soggetti con un'età media di 75 anni che nel 49% dei casi erano donne. La vaccinazione contro l'influenza è risultata associata con un 32% di rischio inferiore di avere un ricovero ospedaliero per disturbi cardiovascolari nel periodo che andava dal 31º al 301º giorno dopo la vaccinazione.

Dato paragonato all'anno corrispondente in cui i soggetti non erano stati vaccinati. La vaccinazione dei soggetti anziani ha mostrato anche un effetto protettivo sia pure meno rilevante sulle ospedalizzazioni dovute a infezioni respiratorie. Il beneficio si è mostrato più evidente nei soggetti più giovani rispetto agli anziani.

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