Interruzioni di gravidanza, l’Italia migliora
12.05.2016
Occorrono proposte innovative per migliorare il quadro nazionale sulle interruzioni di gravidanza, pur se non mancano dati di ottimismo in questo ambito. Per la prima volta sono scese sotto soglia 100.000, le interruzioni volontarie di gravidanza nel 2014, assestandosi intorno a quota 97.500. Un traguardo importante, se si pensa che 30 anni fa erano circa 230.000: il fenomeno si è più che dimezzato.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, i tassi di abortività più elevati si riscontrano fra donne adulte in possesso di licenza media superiore (42,9 per cento), con un posto di lavoro (43,6 per cento) e senza figli (39 per cento). Ma a preoccupare è la percentuale di aborti ripetuti, stabile al 27 per cento, uno su quattro: la percentuale è rimasta pressoché invariata negli ultimi 10 anni.
Il dato emerge dalla relazione resa pubblica dal Ministero della Salute a fine 2015, sull'attuazione della legge sulla tutela sociale della maternità e per l'interruzione volontaria di gravidanza (Legge 194/78).
