Italiani e web, rapporto complesso
30.01.2017
Oltre l'88 per cento degli italiani (il 93,3 per cento tra le donne) consulta il web quando ha bisogno di informazioni sulla salute e il 44% ritiene che rivolgersi a internet sia poco o per nulla rischioso. È quanto emerge da un sondaggio commissionato da IBSA Foundation for Scientific Research.
Incrociando i dati relativi alla frequenza di utilizzo del web nella ricerca di informazioni sulla salute e il grado di fiducia nella rete stessa, emerge che gli intervistati della fascia di età 24-34 anni utilizzano intensamente il web come "supporto" delle loro ricerche ma sono più diffidenti rispetto ai 45-54enni. Diffidenti a priori (usano poco il web e lo percepiscono come fonte "ad alto rischio") sono invece gli ultra 65enni. Il dato più allarmante è relativo alle bufale in rete e, in particolare, sui Social Network: quasi la metà degli intervistati non sembra preoccuparsene.
Notevoli le differenze sull'uso della rete nella ricerca di informazioni sulla salute rispetto al titolo di studio: vi ricorre il 96 per cento dei laureati e appena il 24,5 per cento di chi non è andato oltre la licenza elementare. Scarsa anche l'attenzione verso le fonti: il 44 per cento si affida per abitudine ai primi risultati della pagina con una differenza rilevante tra i 18-24enni (55 per cento del campione) e gli ultra 65enni (appena 22,7 per cento).
