Si dice spesso che individuare un tumore quando è di piccole dimensioni rappresenta uno strumento ottimale per limitare i rischi ad esso collegati.

Ed anche nell'era dell'oncologia personalizzata, per il tumore della mammella, questa regola pare essere ancora importante. Lo conferma una ricerca pubblicata su British Medical Journal sulla scorta dei dati presenti nel Registro dei tumori olandese.

Secondo l'indagine, che ha preso in esame coorti di donne con tumore nel periodo 1999-2005 e nel periodo 2006-2012, la dimensione della massa neoplastica e il numero dei linfonodi positivi rimangono fattori chiave in senso prognostico e sul rischio di mortalità, a prescindere anche dalle possibilità offerte da altre strategie terapeutiche per il cancro.
Nei follow-up a cinque anni, infatti, i risultati sono apparsi migliori in caso di neoplasie più piccole.