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Fondazione Smith Kline

 

La realtà italiana della radioterapia

07.02.2015

In Italia, ogni anno vengono diagnosticati circa 366.000 nuovi casi di tumore maligno (circa 1.000 al giorno), di cui circa 196.000 (54%) negli uomini e circa 169.000 (46%) nelle donne. Per il trattamento di alcune neoplasie, il livello di utilizzo della radioterapia è notevolmente aumentato negli ultimi anni e la richiesta per questo tipo di terapia crescerà ancora a causa dell'invecchiamento della popolazione e, quindi, della maggiore incidenza di tumori. Oggi la tecnica, insieme alla chirurgia ed alla chemioterapia, permette un gran numero di guarigioni. La radioterapia consente, infatti, di colpire efficacemente i tumori senza danneggiare i tessuti sani. Attualmente nel nostro Paese sono presenti più di 180 centri di radioterapia, distribuiti in maniera non uniforme sul territorio nazionale con una maggiore diffusione al centro-nord.

Ma ciò che più colpisce sono i progressi di questa disciplina, come emerso al Congresso "Highlights in radioterapia: 2014" tenutosi a Roma ed organizzato dall'Associazione Italiana Radioterapia Oncologica (Airo). La radioterapia oncologica, nel corso degli ultimi decenni, ha subito una forte evoluzione tecnologica con il passaggio dalla radioterapia "2D" a quella tridimensionale o "3D" attraverso procedure complesse come la tomografia ad emissione di positroni (PET) e la risonanza magnetica nucleare (RMN).

Questo cambiamento comporta una maggiore efficacia nella cura delle neoplasie ed una minore incidenza di tossicità per i pazienti. Ad essere rivoluzionata è la visione stessa della terapia: oggi si è perfettamente consapevoli del fatto che sia fondamentale il "dove" viene effettuato il trattamento ed il "come" venga personalizzato sul singolo paziente.

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