La sanità digitale segna il passo in Italia
10.04.2017
"Ci ritroviamo per parlare di innovazione utile, di sanità digitale come nuovo motore del Servizio Sanitario Nazionale, ma il rischio che intravediamo, come Associazione degli Ingegneri Clinici è che l'innovazione che più conta, quella messa a disposizione della salute, possa non essere realmente disponibile nel nostro Paese per i pazienti e per gli operatori": con questo campanello d'allarme Lorenzo Leogrande, presidente nazionale dell'AIIC, ha aperto a Genova il XVII Convegno Nazionale degli esperti di ingegneria clinica e biomedica.
Secondo Leogrande esiste il rischio che si crei un motore a due velocità con le tecnologie avanzate in healthcare a disposizione immediata e completa delle nazioni di serie A, mentre le altre nazioni potrebbero avere a disposizione solo pseudo-innovazioni. "Nello scenario geo-politico continentale che sta prefigurando un'Europa a due velocità non vorremo trovarci nella situazione di dire: abbiamo visto tecnologie sanitarie bellissime e utili, già implementabili, ma non a portata di mano dei pazienti e dei medici italiani, perché l'Italia nel frattempo sta retrocedendo in serie B. E la cosa avrebbe delle ricadute terribili proprio sulla possibilità del nostro Paese di essere luogo di innovazioni digitali".
