FSK utilizza i Cookies per migliorare la vostra esperienza su questo sito. Proseguendo la navigazione nel nostro sito web, senza modificare le impostazioni dei Cookies, acconsentite all’utilizzo degli stessi.
Se volete saperne di più su come li utilizziamo, vi invitiamo a consultare la nostra Cookies policy.

Fondazione Smith Kline

 

Lavoro minorile, realtà anche italiana?

26.01.2015

Secondo Save The Children sono circa 260.000 i minori che si "guadagnano da vivere" nel nostro Paese, spesso e volentieri con l'approvazione di mamma e papà. E i genitori italiani, stremati da anni di difficoltà economiche, sembrano non capire fino in fondo la gravità dell'abbandono scolastico per la ricerca di un impiego: uno su due non si opporrebbe con ogni mezzo al lavoro minorile del figlio, il 54 per cento pensa che la crisi lo giustifichi almeno in parte. Lo dimostrano i dati di un'indagine dell'Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza (Paidòss), secondo cui il 55 per cento dei genitori italiani crede che il lavoro infantile riguardi solo i Paesi in via di sviluppo.
Lo dice un'indagine condotta da Datanalysis intervistando 1000 mamme e papà rappresentativi della popolazione generale italiana.

Secondo i dati UNICEF i minori che lavorano sono oltre 150 milioni in tutto il mondo, di cui 115 milioni costretti a correre pericoli considerevoli sul luogo di lavoro.
E se è vero che si tratta in maggioranza di piccoli sfruttati in Paesi poveri, non si può dire che l'Italia sia immune da questa drammatica realtà: secondo le stime di Save The Children sono ben 260.000 i minori che lavorano in Italia, su tutto il territorio nazionale.

L'indagine lo conferma, indicando che il 17 per cento dei genitori conosce la storia di ragazzini lavoratori, figli di amici e parenti o conoscenti dei propri figli, con punte che arrivano al 22-24 per cento al settentrione.

Torna alla lista

Inizio pagina