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Fondazione Smith Kline

 

Le disparità dell’assistenza nel Rapporto OsservaSalute 2016

18.04.2017

Il Rapporto Osservasalute 2016 dell'Università Cattolica di Roma evidenzia importanti e crescenti divari territoriali con il gradiente Nord-Sud; gli squilibri sono notevoli rispetto alle risorse disponibili (per esempio la spesa sanitaria pro capite, che si attesta mediamente a 1.838€, è molto più elevata nella PA di Bolzano - 2.255€ - e decisamente inferiore nel Mezzogiorno, in particolare in Calabria - 1.725€).

Questi divari si riflettono sulle condizioni di salute e sull'aspettativa di vita dei cittadini italiani di Nord, Centro e Sud Italia a vantaggio degli abitanti delle prime due zone del Paese. Rispetto alle condizioni di salute, le diseguaglianze territoriali sono evidenti. Per fare alcuni esempi: nel 2015, in Italia, ogni cittadino può sperare di vivere, mediamente, 82,3 anni (uomini 80,1; donne 84,6); nella PA di Trento la sopravvivenza sale a 83,5 anni (uomini 81,2; donne 85,8), mentre un cittadino che risiede in Campania ha un'aspettativa di vita di soli 80,5 anni (uomini 78,3; donne 82,8).

Inoltre, il Mezzogiorno resta indietro anche sul fronte della riduzione della mortalità; infatti negli ultimi 15 anni questa è diminuita in tutto il Paese, ma tale riduzione, soprattutto per gli uomini, non ha interessato tutte le regioni: è stata del 27% al Nord, del 22% al Centro e del 20% al Sud ed Isole. E ancora, analizzando la mortalità sotto i 70 anni, considerata dall'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) un indicatore dell'efficacia dei sistemi sanitari, si osserva che i divari territoriali non solo sono persistenti, ma seguono un trend in crescita.

Infatti, dal 1995 al 2013, rispetto alla media nazionale nel Nord la mortalità sotto i 70 anni è in diminuzione in quasi tutte le regioni (fanno eccezione la PA di Trento e la Liguria); nelle regioni del Centro essa si mantiene sotto il valore nazionale con un trend per lo più stazionario (a eccezione del Lazio dove la mortalità è aumentata); nelle regioni del Mezzogiorno il trend è in sensibile aumento, facendo perdere ai cittadini di questa area del Paese i guadagni maturati nell'immediato dopoguerra.

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