L’insostenibile peso dei trattamenti innovativi in oncologia
13.06.2017
L'allarme, che non è altro che una reiterazione di altre segnalazioni sul tema, arriva dall'American Congress Of Clinical Oncology (Asco) di Chicago. I trattamenti antitumorali più moderni rischiano di portare da un lato ad significativi miglioramenti della spettanza di vita dei pazienti, ma dall'altro potrebbero diventare difficili da sostenere per i singoli e per i sistemi sanitari.
Oltre 20 tipi di tumori sono stati trattati con uno o più dei 70 nuovi trattamenti lanciati negli ultimi 6 anni, portando la spesa mondiale per il cancro a 107 miliardi di dollari nel 2015. Ed è prevista un aumento di questa cifra fra il 7,5% e il 10,5% fino a raggiungere i 150 miliardi di dollari nel 2020. In Italia, peraltro, la situazione non appare particolarmente rosea per il Sistema Sanitario Nazionale.
Un'analisi di 16 sperimentazioni condotte tra il 1999 e il 2015, a cui hanno partecipato 3.760 pazienti italiani, colpiti da tumore del polmone, della mammella o dell'ovaio, ha evidenziato che il 22,5% presentava "tossicità finanziaria' e un rischio di morte nei mesi e anni successivi del 20% più alto rispetto ai malati senza problemi economici. L'analisi è stata condotta dall'Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli.
Nel 2015 in Italia la spesa per i farmaci anticancro è stata pari a 4 miliardi e 175 milioni, con un incremento del 7,1% rispetto al 2014. L'aumento è stato inferiore rispetto al biennio precedente (+9,6%), quando queste uscite erano passate da 3 miliardi e 557 milioni di euro (2013) a 3 miliardi e 899 milioni (2014).
