Mammografia, c’è spazio per migliorare
29.09.2015
Secondo Marco Zappa, direttore dell'Osservatorio Nazionale Screening, solo sette donne su dieci tra quante avrebbero dovuto sottoporsi al controllo ha effettivamente eseguito una mammografia. Di queste il 57 per cento ha aderito allo screening ma con forti differenze percentuali tra i vari territori. Si va dal 76 per cento registrato nella provincia di Trento al 20 per cento della Campania e 26 per cento della Calabria. L'esame è garantito gratuitamente ogni 24 mesi a tutte le donne dai 50 ai 69 anni.
Sempre secondo Zappa, c'è anche una marcata differenza di copertura fra il Centro-Nord e il Sud. Ovvero, in pratica, molte più abitanti delle regioni centrosettentrionali ricevono l'invito a fare gratis i test che permettono di scoprire precocemente l'eventuale presenza di un tumore (e di salvarsi la vita), mentre al Sud troppo spesso accade che le Regioni non si organizzino e l'invito a casa non arriva".
Lo screening è un servizio compreso nei Livelli essenziali di assistenza, cioè nelle prestazioni sanitarie che spettano a tutti i cittadini indipendentemente dalla regione di residenza. Ad oggi, tutte le donne dopo i 50 anni e prima dei 70, ogni due anni, dovrebbero ricevere la chiamata a effettuare una mammografia. Guardando i dati più recenti dell'Osservatorio si nota che circa 3 donne su 4 della popolazione target sono regolarmente invitate a fare la mammografia, ma permane una grande e purtroppo immutata differenza fra Nord (più di 9 donne su 10), Centro (più di 8 su 10) e Sud (solo 4 su 10).
