Multi-morbilità: la cura centrata sul paziente potrebbe essere fine a se stessa?
23.07.2018
La multimorbidità, che si potrebbe definire come la convivenza tra due o più problemi cronici di salute, è un problema importante e in crescita, soprattutto nelle società con invecchiamento della popolazione e notevoli disparità socioeconomiche.
Questa condizione è associata a una ridotta qualità della vita, a uno stato funzionale alterato, a problemi fisici e salute mentale e aumento della mortalità.
Esiste un ampio consenso internazionale sul fatto che la multimorbilità sia meglio affrontata, nell'impostare l'assistenza primaria, attraverso un approccio incentrato sul paziente, inclusi appuntamenti regolari per una completa revisione dei problemi e opzioni di gestione adeguate alle preferenze dei singoli pazienti.
Questo tipo di cura dovrebbe essere fornita da un team multidisciplinare con un clinico di primo piano, e dovrebbe essere basata su sistemi di informazione clinica efficaci.
Ma rimane irrisolta la questione essenziale: cioè se gli interventi centrati sul paziente effettivamente migliorino i risultati sia per i pazienti che vivono con la multimorbilità che i sistemi sanitari che li assistono.
I risultati di una recente revisione Cochrane riguardante 18 studi randomizzati controllati sono stati equivoci, riportando poca o nessuna differenza negli esiti clinici o nell'uso del servizio sanitario, mentre suggeriva che gli esiti di salute potrebbero essere migliorati se gli interventi fossero mirati a specifici fattori di rischio o difficoltà funzionali.
» The Lancet: "Patient-centred care for multimorbidity: an end in itself?"
