Nuove tecniche per lo studio degli inquinanti ambientali
05.09.2016
Alla Conferenza internazionale ISEE di Roma si è fatto il punto sul contributo delle tecnologie per lo studio degli agenti inquinanti. Secondo Roel Vermeulen dell'Università di Utrecht) oggi è possibile tracciare le esposizioni anche a livello molecolare.
"Oggi siamo ancora agli albori di questa scienza, ma ben presto sarà possibile rintracciare ogni segno lasciato sull'organismo umano dalle contaminazioni ambientali, chiarendo tutti i passaggi intermedi che portano dall'esposizione allo sviluppo della malattia - ha spiegato Vermeulen. In questo modo sarà forse possibile individuare forme più efficaci di prevenzione e di trattamento precoce delle malattie di origine ambientale".
Già oggi il ricorso alle "omiche" consente, per esempio, di distinguere la firma molecolare che l'inquinamento atmosferico lascia sull'organismo, rispetto al fumo di sigaretta, ai nanomateriali e ad altri inquinanti. Diverse sessioni sono state dedicate alla presentazione di ricerche che utilizzano già questi metodi per accertare i danni di sostanze tossiche quali l'arsenico, il piombo, il carbone, la diossina, l'amianto, i metalli pesanti, i pesticidi sull'organismo umano, con un'attenzione particolare al periodo gestazionale e ai primi anni di vita.
