Pinterest, piattaforma di condivisione per immagini lanciata nel 2010, raccoglie decine di milioni di persone. I "pins", ovvero le immagini condivise, vengono rimbalzate ulteriormente su numerosi social, in un fenomeno di viralità estremamente complesso ma in grado di toccare moltissimi individui. Nei giorni scorsi è apparsa una ricerca condotta alla Virginia Commonwealth University, pubblicata sulla rivista Vaccine, che prende in esame il modo di rappresentare la vaccinazione su questo social medica, attraverso 800 immagini correlate ai vaccini e alle vaccinazioni. Il quadro che emerge non è certo positivo. In media, in tre casi su quattro i "pins", con i messaggi allegati sono risultati negativi riguardo ai vaccini:

si va da generiche accuse sulla sicurezza della somministrazione fino a veri e propri "complotti" che vedono nei vaccini un'arma. Addirittura, tra i pins negativi, il 20 per cento riporta complotti e cospirazioni, dai legami tra medici e industria farmaceutica fino all'impiego di queste occasioni di prevenzione per il controllo della popolazione da parte dei Governi. La strada da fare sui social, insomma, è ancora lunga anche perchè la situazione non è certo in miglioramento in termini di sanità pubblica. Una ricerca svolta su altri due social media (Myspace e Youtube), intorno al

2005 dimostrava che solamente il 25 per cento dei post che parlavano di vaccini aveva una chiara connotazione negativa.