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Fondazione Smith Kline

 

Più appropriatezza nell’impiego dei markers tumorali

16.05.2016

Anche in campo diagnostico l'appropriatezza deve essere l'arma più efficace per richiedere il giusto esame per il giusto paziente ed evitare sprechi. A ribadire questa necessità, anche alla luce delle richieste di marcatori tumorali eseguiti per "individuare" la malattia e non come si dovrebbe per monitorarne lo sviluppo, è Marcello Ciaccio, Presidente della SIBioC.

Secondo l'esperto, intervenuto in merito all'utilizzo inappropriato degli esami dei biomarcatori tumorali, l'obiettivo principale di queste analisi è fornire informazioni utili ed efficaci per valutare la risposta al trattamento farmacologico e/o chirurgico e monitorare nel tempo la malattia non certo per la diagnosi. È ormai accertato che i biomarcatori tumorali non devono essere utilizzati ai fini diagnostici.

Prioritario appare quindi ridurre l'inappropriatezza delle richieste dei biomarcatori tumorali: si tratta non solo di una necessità clinica ma anche un obiettivo etico ed economico. Appare invece importante implementare e ampliare l'utilizzo di test mirati a valutare la componente ereditaria delle patologie oncologiche, permettendo così l'attivazione di percorsi di prevenzione e sorveglianza clinica mirata e personalizzata al singolo paziente.

 

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