Più attenzione per l’ineguaglianza tra i migranti
10.05.2017
Nel mondo il numero di donne e ragazze rese più vulnerabili a causa dei fenomeni migratori, in combinazione con ulteriori fattori di ineguaglianza legati al sesso, l'etnia e la classe sociale, è sempre più alto.
Dal 2000 al 2015 il numero totale dei migranti internazionali donne è aumentato di oltre 32 milioni, con forti implicazioni in termini di sicurezza e la loro salute. A sottolineare la tematica è Flavia Bustreo, Vicedirettore Generale dell'OMS per la Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini, nella sua relazione alla Conferenza Internazionale "She Moves: The Challenges of a World on the Move: Migration and Gender Equality, Women's Agency and Sustainable Development", promossa dal Parlamento in collaborazione con il Forum dei Parlamentari Europei (EPF) ed AIDOS, nell'ambito del calendario della presidenza italiana del G7.
"Nei contesti di conflitto, emergenza e migrazione - spiega - sono le donne e le ragazze i soggetti a subire le conseguenze più gravi in termini di salute, e ad essere particolarmente esposte ai rischi di esclusione, marginalizzazione, sfruttamento sessuale e violenza di genere. In questi contesti i sistemi sanitari collassano non garantendo più i servizi fondamentali. Ai bambini che si spostano non vengono ad esempio garantiti neanche i vaccini di base e questo li espone a gravi rischi per al loro salute e per la popolazione dei paesi in cui si trovano. Ma i paesi sono chiamati a riconoscere e proteggere il diritto alla salute in quanto diritto universale facente capo a chiunque, ovunque si trovi, qualunque sia la sua condizione o il suo status.
È una responsabilità prioritaria per i grandi della terra che si incontreranno tra pochi giorni in Italia in occasione del G7: fare in modo che chiunque, in ogni parte del mondo, veda riconosciuto questo diritto, e proteggere coloro che in questi contesti divengono soggetti ancora più vulnerabili".
