Prevenzione della demenza senile: è la velocità dell’allenamento cognitivo a determinare un minor rischio di demenza
24.11.2017
L'allenamento cognitivo migliora le prestazioni cognitive e ritarda il deterioramento funzionale, ma i suoi effetti sulla demenza non sono noti.
Sono stati esaminati i dati per evidenziare se tre diversi tipi di l'allenamento cognitivo possano aver ridotto il rischio di demenza in 10 anni di follow-up rispetto ai controlli e se un numero maggiore di sessioni di formazione era associato a un rischio inferiore di demenza.
Il corso di Advanced Cognitive Training in Vital Elderly (NCT00298558) è stato utilizzato per uno studio randomizzato e controllato (N 5 2802) tra anziani (anziani inizialmente sani), che ne hanno esaminato l'efficacia attraverso tre programmi di allenamento cognitivo (memoria, ragionamento o velocità di elaborazione) confrontati con un modello di controllo non trattato.
In questo studio sono state programmate fino a 10 sessioni di formazione nell'arco di 6 settimane con un massimo di quattro sessioni di training di potenziamento erogato a 11 mesi e una seconda serie fino a quattro sessioni di potenziamento a 35 mesi.
Le valutazioni di esito sono state prese immediatamente dopo l'intervento e a intervalli superiori a 10 anni. La demenza è stata definita utilizzando una combinazione di metodi basati su interviste e prestazioni.
Tra i risultati risulta evidente come, gli anziani tra i più anziani, randomizzati attraverso la velocità di elaborazione dell'apprendimento cognitivo, avevano una riduzione del 29% del rischio di demenza dopo 10 anni di follow-up, rispetto al gruppo di controllo non trattato.
