Prevenzione della morte improvvisa: le dieci regole dell’ESC
04.09.2015
Nell'ambito del Congresso della Società Europea di Cardiologia tenutosi a Londra sono stati proposti dieci "comandamenti" per il trattamento dei pazienti con aritmie ventricolari e per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa. Ecco, in sintesi, le norme da osservare:
1) Studiare approfonditamente i pazienti con aritmie ventricolari note o sospette, applicando sia metodiche non invasive che invasive (quando indicate): una buona diagnosi eziologica è il primo passo per la gestione efficiente dei pazienti e per la prevenzione della morte improvvisa.
2) Sottoporre a uno studio autoptico completo le vittime di morte improvvisa, soprattutto quando sono giovani: l'identificazione di una malattia genetica del cuore come causa della morte potrebbe salvare altri individui affetti nella stessa famiglia.
3) Considerare l'uso di un defibrillatore impiantabile in tutti i pazienti sopravvissuti ad un episodio di arresto cardiaco verificatosi senza apparenti cause reversibili o durante la fase acuta di un infarto miocardico. Questi pazienti hanno un alto tasso di recidive aritmiche potenzialmente fatali.
4) Assicurarsi che i pazienti con sindromi coronariche acute (infarto del miocardio, soprattutto con sopra livellamento del tratto ST) siano sottoposti urgentemente a rivascolarizzazione coronarica, specialmente quando hanno episodi ricorrenti di tachicardia ventricolare o fibrillazione ventricolare: la riduzione dei ritardi aiuta a prevenire la morte improvvisa nelle sindromi coronariche acute.
5) Valutare ripetutamente la funzione contrattile del ventricolo sinistro (frazione di eiezione) nei pazienti con infarto acuto del miocardio, prima della dimissione e dopo 6-12 settimane dall'evento: i pazienti con cardiopatia ischemica possono beneficiare dell'impianto di un defibrillatore impiantabile per la prevenzione primaria della morte improvvisa.
6) Prescrivere una terapia ottimale nei pazienti con insufficienza cardiaca e grave disfunzione contrattile del ventricolo sinistro (frazione di eiezione ventricolare sinistra ≤35%), che comprenda farmaci (ACE-inibitori, beta-bloccanti e antagonisti dell'aldosterone) e, se indicato, un defibrillatore impiantabile.
7) Considerare l'aggiunta della terapia di resincronizzazione cardiaca per i pazienti con le caratteristiche del punto precedente, quando abbiano anche disturbi della conduzione intraventricolare (blocco di branca sinistro e durata del QRS > 120 ms).
8) Le nuove linee guida della Società europea di Cardiologia per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa hanno aggiornato i criteri diagnostici per alcune malattie aritmogene ereditarie, tra cui la sindrome del QT lungo e la sindrome di Brugada. Applica i nuovi criteri diagnostici nella tua pratica clinica.
9) Considerare l'ablazione trans-catetere (eseguita in centri esperti) per il trattamento di pazienti che con tachicardie ventricolari causate da "cicatrici" (secondarie ad un pregresso infarto o a una cardiomiopatia), o con frequenti tempeste aritmiche.
10) Discutere con i tuoi pazienti l'impatto che l'uso di un defibrillatore impiantabile può avere sulla loro qualità di vita, prima dell'impianto e durante la progressione della loro malattia. Considera la possibilità di disattivare il defibrillatore quando le loro condizioni cliniche peggiorano irreversibilmente. Rispetta sempre l'autonomia decisionale dei tuoi pazienti.
