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Fondazione Smith Kline

 

Quali pericoli dietro l’elettrosmog

26.06.2017

Ridurre i rischi di esposizione umana all'elettrosmog in ambienti indoor: questo l'obiettivo del decalogo "Elettrosmog. 10 consigli utili per ridurre l'esposizione all'inquinamento elettromagnetico" della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA).

I campi elettromagnetici (CEM) sono presenti ovunque nell'ambiente e sono generati da sorgenti naturali e artificiali. I parametri fisici importanti da prendere in considerazione sono la frequenza (Hertz), il livello di potenza (Watt o dBm), la distanza dalla sorgente e la durata dell'esposizione al CEM. Sulla base della frequenza, i campi elettromagnetici interagiscono in maniera diversa con la materia vivente per cui si distinguono "radiazioni ionizzanti" e "radiazioni non ionizzanti".

Più è elevata la potenza dei CEM, maggiore è la sollecitazione sul corpo umano. In generale, maggiore è la distanza che l'onda elettromagnetica deve "percorrere", maggiore è la potenza che occorre fornire: è come se, per farci sentire ad una distanza più ampia, alzassimo la voce. Come nel caso dei segnali acustici, l'orecchio è sollecitato da molte sorgenti a bassa intensità sonora e da poche ad alta intensità, allo stesso modo il corpo è sollecitato, in casa, da molte sorgenti a bassa intensità (Wi-Fi) e da poche sorgenti ad alta intensità (il cellulare in fase di chiamata, il cordless). Più si è lontani dalla sorgente, minore è l'esposizione ai campi elettromagnetici irradiati. Il tempo di esposizione ai CEM è un moltiplicatore degli effetti inquinanti, pertanto è indispensabile valutare in modo accurato il livello di esposizione nei luoghi in cui si permane consecutivamente per molte ore, (ufficio, stanze da letto ecc.).

Le radiazioni non ionizzanti si distinguono in CEM di bassa frequenza e di alta frequenza. Negli ultimi anni si è assistito a un notevole incremento del numero di impianti, sia di bassa che di alta frequenza, negli ambienti di vita e di lavoro, dovuto alla pressante necessità di assicurare la continuità e la qualità dei servizi ai cittadini attraverso tecnologie sempre più all'avanguardia. Si assiste, quindi, oggi all'esposizione, a volte anche inconsapevole, di soggetti di ogni età, stato di salute e differente sensibilità individuale.

Nonostante la grande quantità di studi condotti e di risorse investite negli ultimi anni, che hanno consentito un miglioramento delle conoscenze e del quadro regolamentare e di controllo, la ricerca scientifica non è ancora in grado di dare assicurazioni assolute circa l'impatto sulla salute delle emissioni elettromagnetiche ai livelli che si possono incontrare negli ambienti di vita. In questo scenario si richiama, pertanto, l'impiego di un approccio precauzionale al fine di mantenere le esposizioni ai più bassi livelli possibili.

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