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Fondazione Smith Kline

 

Quante vite risparmiate in Cina con un’aria migliore!

13.03.2017

Migliorando gli standard qualitativi dell'aria in Cina si potrebbero evitare tre milioni di morti premature, con un evidente pesantissimo impatto in termini di sanità pubblica. A lanciare questa "semplice" ricetta è un team di ricercatori coordinati da Maigeng Zhou al Chinese Center for Disease Control and Prevention di Pechino.

Lo studio, apparso sul British Medical Journal, ha provato a valutare gli effetti a breve termine dell'inquinamento da particolato e da polveri sottili sulla mortalità in 38 tra le maggior città della Cina, nel periodo tra il gennaio 2010 e fine giugno 2013. La popolazione sotto esame superava i 200 milioni.

Aldilà del record della città più inquinata per polveri sottili e Pm 10, Urumqi nella provincia dello Xinjiang, il dato di maggior importanza è da far risalire al rapporto tra mortalità ed esposizione al PM10. Nonostante il dato sia risultato diverso nelle varie città, il nesso è inequivocabile e ripropone il problema delle polveri sottili e dei loro impatti sulla salute.

I danni sarebbero più significativa per le femmine rispetto ai maschi e sarebbero legati soprattutto al maggior rischio di mortalità per malattie cardiovascolari o dell'apparato respiratorio, come la BPCO. Secondo gli esperti, riportare i livelli di PM10 a quelli desiderabili per l'OMS, si tradurrebbe in un calo della morte prematura di circa tre milioni di casi l'anno.

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