Screening di massa per l’epatite C?
11.01.2015
Non avrebbe significato uno screening a tappeto per scoprire i rotatori dell'infezione da virus per l'epatite C. A sancire questo giudizio è una ricerca coordinata da Ronald Koretz, docente emerito alla UCLA University, che afferma sul British Medicla Journal come i medici "debbano resistere allo screening fino a quando ci sono evidenze stringenti della validità delle terapie antivirali": La possibilità di effettuare controlli a tappeto almeno su alcune fasce d'età, d'altro canto, non è stata messa in cantiere recentemente. Nel 2012, proprio grazie ai nuovi trattamenti con gli antivirali, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) avevano consigliato i controlli per le persone nate tra il 1945 e il 1965, visto che si stima che tre quarti delle persone che avevano contratto l'infezione fossero concentrate in questa fascia d'età. Più recentemente anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato a consigliare controlli a tappeto perché scoprendo l'infezione si avrebbe l'opportunità di risparmiare migliaia di vite nel mondo anticipando l'eventuale insorgenza di tumori epatici. Tuttavia, le risposte della scienza non sono uniformi in questo senso. Koretz e gli altri firmatari del documento sul British Medical Journal ricordano come la maggior parte dei pazienti con epatite C non svilupperanno malattie epatiche in fase avanzata e per questo non dovranno necessariamente essere trattati. Al momento, insomma, si discute ancora sull'effettiva utilità di uno screening di massa per l'infezione, nei confronti della quale gli sviluppi della terapia farmacologica stanno comunque offrendo soluzioni davvero interessanti in termini di eradicazione del virus.
» TheBMJ: Is widespread screening for hepatitis C justified?
